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              Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico

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News e aggiornamenti della ricerca scientifica del Policlinico

Il gruppo di ricerca guidato da Ulrich Pfeffer e Michela Croce, ricercatori dell'IRCCS Ospedale Policlinico San Martino, ha testato l’azione di due farmaci immunoterapici, ipilimumab e nivolumab, associati a un farmaco che agisce sulla regolazione dell’espressione del DNA, la guadecitabina. Oltre ad aver ottenuto nei topi risultati incoraggianti il gruppo ha lavorato alla scoperta dei meccanismi che stanno alla base del successo di questa combinazione. Questi risultati anticipano quelli di uno studio clinico in corso in cui la stessa combinazione è messa alla prova su pazienti resistenti alla cura con la sola associazione dei due farmaci immunoterapici.

Due progetti di ricerca provenienti dall'Ospedale Policlinico San Martino sono stati premiati da Roche, riconfermando l'eccellenza della ricerca del Policlinico in campo neurologico. Il dottor Luca Boni, Direttore dell'Unità Operativa Epidemiologia Clinica, ha ricevuto un finanziamento di 30 mila euro vincendo il premio 'per la ricerca clinica a supporto delle figure di data manager e infermieri di ricerca' mentre alla professoressa Matilde Inglese, Responsabile del Centro Sclerosi Multipla, è stato assegnato un finanziamento di 20 mila euro 'per i servizi a supporto di soluzioni innovative per la Sclerosi Multipla'.

Le persone colpite da scompenso cardiaco possono andare incontro a ricoveri ripetuti nel tempo. Uno studio genovese coordinato dal Policlinico San Martino ha identificato i pazienti con un più alto rischio di reospedalizzazione, fattore associato ad una ridotta sopravvivenza. "I risultati hanno evidenziato l'importanza della ricerca nel perfezionamento dell'assistenza sanitaria e nel miglioramento dei servizi offerti dal Sistema Sanitario Nazionale e Regionale, caratteristica inclusa nella mission del Policlinico in quanto Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico - osserva Marco Canepa, cardiologo presso l’Ospedale Policlinico San Martino, professore associato dell’Università degli Studi di Genova e coordinatore dello studio - Ottimizzare la gestione dei pazienti e delle risorse, evitando ricoveri ripetuti va a favore delle persone con scompenso cardiaco, dei loro cari e di tutti noi".

Per ottimizzare la cura delle persone con carcinoma delle vie urinarie metastatico, è necessario identificare nuovi fattori per migliorare la previsione dell’andamento della malattia. Uno studio del San Martino ha formulato un nuovo algoritmo, denominato ITACA, per predire con più accuratezza la prognosi e per guidare verso la scelta terapeutica più indicata per ciascun paziente.

Risvegliare la memoria dei vaccini ricevuti nell’infanzia per reindirizzare la risposta immunitaria contro i tumori che si 'nascondono' alle cellule-sentinella dell’organismo: è l'immunoterapia del futuro suggerita da uno studio condotto dall'IRCCS Ospedale Policlinico San Martino di Genova, dall'Università del Piemonte Orientale, dall'Università di Genova e dall'Istituto di Tecnologie Biomediche del CNR di Segrate e recentemente pubblicato sul Journal for Immunotherapy for Cancer. Con questo approccio è stato possibile arrestare la crescita fino, in alcuni casi, alla scomparsa di due tumori sperimentali del melanoma e della vescica. <<Si tratta di una terapia che può essere potenzialmente diretta contro ogni forma di tumore, sfruttando l’immunità dovuta alle vaccinazioni pediatriche, come il tetano o l'epatite contro cui tutti vengono vaccinati da bambini>>, osserva Gilberto Filaci, direttore dell'Unità di Bioterapie del San Martino e coordinatore dello studio.

Le crisi epilettiche possono svilupparsi come episodi acuti che poi diventano cronici, irreversibili e difficili da gestire. Uno studio, coordinato dall’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino e pubblicato sulla prestigiosa rivista Journal of Neurology, Neurosurgery and Psychiatry, ha individuato diversi fattori che predicono la probabilità di cronicizzazione delle crisi epilettiche in seguito ad un grave attacco infiammatorio autoimmune a varie strutture del cervello. I risultati aprono la strada a nuove terapie personalizzate che potrebbero modificare la storia della malattia, evitando che l’epilessia diventi irrimediabilmente cronica.

Dopo un tumore al seno aumenta il rischio di gravidanze indesiderate per l’aumentato tasso di abbandono dei metodi contraccettivi, anche di quelli non ormonali nonostante possano essere utilizzati in sicurezza in queste donne. Uno studio internazionale condotto in collaborazione tra l’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino di Genova e diversi centri francesi coordinati dal gruppo UNICANCER, e pubblicato sulla rivista JAMA Network Open, sottolinea la necessità di migliorare la comunicazione circa la sicurezza della contraccezione e le metodiche che possono essere utilizzate nelle donne dopo diagnosi di tumore al seno. Effettuare regolari consulti ginecologici è la chiave per scegliere il metodo contraccettivo più adatto nelle donne che non desiderano avere figli.

A rivelarlo è una ricerca internazionale, condotta dall’Università di Oxford, che vede coinvolto, tra gli altri, l’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino di Genova come centro coordinatore per l'Italia, pubblicata sulla prestigiosa rivista The New England Journal of Medicine. Lo studio EMPA-KIDNEY, con oltre 6.600 pazienti, il più ampio di nefroprotezione mai condotto ad oggi, dimostra che l’Empagliflozin, un farmaco antidiabetico il cui uso è stato esteso anche ai pazienti con problemi cardiovascolari, è sicuro e riduce del 30% la progressione della malattia renale cronica e la mortalità cardiovascolare, ad essa strettamente correlata. Questo rivoluzionario trattamento è destinato ad influenzare gli standard terapeutici per i prossimi 20 anni, ritardando la necessità di sottoporsi a dialisi e/o a trapianto del rene.

Matilde Inglese, neurologa della Clinica Neurologica presso l’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino e professoressa di Neurologia dell’Università di Genova, è l’unica rappresentante per l’Italia ad essere stata eletta nel Comitato esecutivo della prestigiosa istituzione mondiale che si occupa della cura e della ricerca contro la Sclerosi Multipla (www.ectrims.eu/about-ectrims/governance/)

I neuroscienziati dell’IRCCS di neuroscienze Ospedale Policlinico San Martino spiegano dove nasce e perché la paura può essere piacevole, svelando almeno in parte il segreto del successo della festa di Halloween. La paura è sempre seguita da un’ondata di sollievo che provoca il rilascio di endorfine e dopamina che innescano una scarica di euforia

C’è anche ‘Mnesys’, coordinato da Università di Genova con Policlinico San Martino, tra i 14 progetti che hanno superato la seconda fase del bando per la creazione di partenariati di ricerca finanziati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). L’obiettivo del partenariato nazionale è disegnare trattamenti "su misura" per le malattie neurologiche e psichiatriche e sarà realizzato da una rete diffusa sul territorio nazionale di Università, Enti Pubblici di Ricerca, ed altri soggetti pubblici e privati, organizzati in una struttura consortile. Tale struttura è stata appena costituita in forma di società cooperativa a responsabilità limitata (SCARL) dai 25 partecipanti, con lo scopo di gestire e coordinare il progetto finanziato complessivamente per 114 milioni di euro.

Uno studio italiano, coordinato dall’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino e dall’Università di Genova, ha chiarito quante e quali siano e come identificare le forme di melanoma ereditario in Italia. La ricerca, di recente pubblicata sulla rivista ESMO Open, getta le basi per una revisione dei criteri di valutazione genetica dei casi italiani di melanoma

La Retinite Pigmentosa può comportare perdita della vista. Un progetto dell’Istituto Italiano di Tecnologia e dell’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino ha sviluppato una tecnologia rivoluzionaria e poco invasiva che permette ai ratti di riacquistare la capacità di vedere. La ricerca, recentemente pubblicata sulla prestigiosa rivista Nature Communications, apre le prospettive di studio sull’uomo a partire già dal 2025.

Uno studio dell’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino ha dimostrato che stimolando l’area prefontale del cervello è possibile determinare il recupero del senso dell’olfatto nelle persone che, a seguito di infezione da Covid-19, lo hanno perso in maniera permanente. I risultati sono stati appena pubblicati sulla prestigiosa rivista Journal of Neurology, Neurosurgery and Psychiatry.

Presente alla manifestazione, l’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino, con il contributo dell’Università di Genova, intende promuovere una serie di attività di informazione e sensibilizzazione per delineare le caratteristiche di una dieta sana.

La chemioterapia, percorso a cui molte donne con tumore al seno devono sottoporsi, ha diversi effetti collaterali, tra cui il rischio di infertilità con conseguente impossibilità di avere figli una volta terminate le cure. È possibile provare ad aggirare il problema ma ci sono numerosi dubbi sulla sicurezza degli approcci a livello oncologico, soprattutto perché è necessario stimolare le ovaie con ormoni prima dell’inizio dei trattamenti chemioterapici. Uno studio del San Martino ha dimostrato che sottoporsi alle tecniche di preservazione della fertilità non influenza la prognosi oncologica.

Il San Martino, parteciperà ad un progetto europeo per raccogliere, incrociare ed integrare i dati su SARS-CoV-2 provenienti da 20 paesi in Europa. L’obiettivo è valutare gli aspetti migliorabili nella gestione delle emergenze per essere più pronti a rispondere alle necessità del futuro.

Uno studio internazionale condotto dall’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino ha dimostrato, con esperimenti in vitro, che è possibile rafforzare l’azione delle Natural Killer, cellule del sistema immunitario, contro la Leucemia Linfoblastica Acuta di tipo B. La ricerca è stata resa possibile grazie al progetto Marie Curie, un prestigioso finanziamento europeo per supportare la formazione di giovani ricercatori. Questi risultati aprono nuovi orizzonti nell’ambito della ricerca sui trattamenti contro le leucemie pediatriche, soprattutto quelle più aggressive e recidivanti.

Pubblicato sulla prestigiosa rivista Cell uno studio del La Jolla Institute for Immunology di San Diego, in collaborazione con l’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino di Genova e l’Università di Genova. La ricerca, analizzando la risposta delle cellule T contro tutte le varianti del virus Sars-CoV-2 finora identificate, ha per la prima volta dimostrato che queste ultime non riducono la risposta immunitaria garantita dai vaccini Pfizer, Moderna, Johnson & Johnson, Novavax, che resta duratura ed efficace anche sei mesi dopo la vaccinazione.

È quanto dimostrato dal Policlinico San Martino che ha coordinato un’ampia sperimentazione clinica di fase 3 con l’obiettivo di valutare la capacità di un farmaco anti-ormonale di preservare la funzione ovarica e la fertilità di donne sottoposte a chemioterapia per tumore al seno. I risultati del lavoro supportano la sicurezza di questa strategia e le raccomandazioni delle attuali linee guida di proporre questa strategia a tutte le giovani pazienti candidate a trattamento chemioterapico.

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