Tutti i neonati sani, sia dopo un parto vaginale sia dopo taglio cesareo, hanno la possibilità di rimanere in camera con la propria mamma 24 ore su 24, ovvero sia di giorno che di notte. Questa scelta assistenziale viene definita "rooming-in".

Il rooming-in inizia dal momento in cui la madre risulti in grado di rispondere, dopo il parto, alle richieste del bambino e dovrebbe proseguire durante tutto il periodo di ospedalizzazione.

I benefici riconosciuti del rooming-in sono:

  • la promozione dell’attaccamento e della relazione mamma-bambino (bonding)
  • l'avvio e il sostegno dell'allattamento al seno
  • la riduzione del rischio di infezioni ospedaliere
  • l'opportunità per la madre di una pratica diretta e autonoma di accudimento (specie se alla prima esperienza di maternità) con risposta ai bisogni del neonato, sotto la supervisione dello staff ospedaliero.
  • una più facile e precoce identificazione di un eventuale disagio psicologico materno, così come di impedimenti o difficoltà nella gestione materna del bambino, permettendo una dimissione più protetta.

Questa scelta impone tuttavia alcune attenzioni quali:

  • la posizione prona (a pancia in giù) del bambino va evitata quando messo nel lettino
  • il neonato non deve essere lasciato incustodito, soprattutto durante i cambi sul fasciatoio
  • gli spostamenti del neonato, per esempio, nei corridoi o in altri spazi del reparto devono avvenire in sicurezza utilizzando una culla
  • la madre deve cercare di non addormentarsi con il neonato nel proprio letto, prestando attenzione ai propri segnali di particolare stanchezza o ridotta vigilanza

Per agevolare la permanenza di madre e neonato nella stessa stanza per il periodo di tempo più lungo possibile nell'arco delle 24 ore, in aggiunta al sostegno e la guida da parte del personale sanitario del nido, i papà (o altra persona di fiducia) avranno ampia facoltà di accesso in reparto.

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