Al via uno studio "no profit" con immunoterapia nei Sarcomi dei Tessuti Molli (STM). Lo studio, coordinato dalla Dott.ssa Danila Comandini, dell’Unità Operativa Oncologia Medica 1 dell’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino, ha l’obiettivo di valutare l’efficacia del Pembrolizumab in pazienti che non rispondono ai trattamenti approvati fino ad ora.

Con il termine “Sarcomi dei Tessuti Molli (STM)” si indicano oltre 50 sottotipi di tumore che insorgono nei tessuti mesenchimali, come ad esempio nei muscoli, nei tendini, nei vasi, nei nervi e nel tessuto adiposo, e rappresentano l’1% delle neoplasie diagnosticate in età adulta. Tra i sarcomi troviamo anche i Tumori Gastrointestinali Stromali, o GIST, che rappresentano la neoplasia mesenchimale maligna più frequente del tratto gastrointestinale.
 
Come per la maggior parte dei tumori, anche per i sarcomi dei tessuti molli, le possibilità di trattamento sono strettamente correlate allo stadio in cui viene diagnosticato il tumore, al tipo istologico e alla sede in cui si trova. Quando il sarcoma è localizzato, il trattamento standard è la chirurgia. A questa procedura, in alcune situazioni a maggior rischio di ricaduta locale o a distanza, si associano chemioterapia e/o radioterapia. Invece, in caso di malattia metastatica, il trattamento principale è rappresentato dalla chemioterapia. Nel caso dei GIST, quando la malattia è inoperabile, si ricorre a farmaci a bersaglio molecolare, cioè con un’azione mirata contro dei bersagli molecolari specifici, ad esempio proteici.
 
<<Le cellule dell’immunità hanno il compito di uccidere quelle tumorali, che a loro volta possono sopravvivere bloccando la risposta immunitaria - spiega Danila Comandini, la coordinatrice dello studio – In particolare, le cellule immunitarie dispongono di molecole, definite checkpoint immunitari, che le cellule neoplastiche sfruttano per disattivare la risposta immunitaria.
Per questo motivo l’immunoterapia utilizza farmaci in grado di ripristinare il meccanismo di difesa contro il tumore, inibendo i checkpoint immunitari. Inoltre, negli ultimi anni l’immunoterapia è diventata una valida arma terapeutica per alcune neoplasie, in particolare per il melanoma ed il tumore polmonare.
Uno studio di fase II condotto negli USA in pazienti affetti da sarcoma metastatico o localmente avanzato non resecabile (non asportabile chirurgicamente) trattati con Pembrolizumab, un inibitore dei checkpoint immunitari dei linfociti T, ha mostrato una buona risposta al farmaco per alcuni tipi di sarcomi. Sono però necessari ulteriori studi per chiarire meglio il ruolo dell’immunoterapia nei sarcomi.
Lo scopo del nostro studio è proprio quello di valutare l’efficacia del Pembrolizumab nei pazienti con sarcomi o GIST in stadio avanzato resistenti a tutte le cure approvate fino ad oggi. Inizialmente lo studio sarà proposto ad un piccolo numero di pazienti, sulla base dei risultati si valuterà l’eventuale estensione dello studio ad un numero più ampio>>.
 
E per le persone con sarcomi e GIST le buone notizie non finiscono qui!
 
<<I tumori rari, ancor più dei tumori a maggiore incidenza, esigono la capacità di lavorare in rete a livello locale e poi nazionale ed internazionale – prosegue Danila – Dal 2002, il nostro Policlinico rappresenta un centro di riferimento regionale per la cura dei GIST e da qualche mese ha arricchito i suoi servizi, grazie alla creazione di un gruppo multidisciplinare di specialisti che cercherà di offrire il meglio in termini di diagnostica ed assistenza ai nostri pazienti, di ottimizzare il controllo della malattia e di migliorare la qualità di vita, riducendo anche il fenomeno della migrazione sanitaria verso altre regioni>>.