Lo dimostra uno studio internazionale, appena pubblicato sulla prestigiosa rivista Brain e coordinato dall’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino e dall’Università di Genova, in cui per la prima volta è stata identificata una combinazione di parametri che permette di valutare se possono insorgere a breve termine Parkinson o altre patologie collegate all’accumulo della proteina alfa-sinucleina (alfa-sinucleinopatie).
Condividere in modo strutturato dati clinici per migliorare la capacità di prevedere, prevenire e curare malattie come Alzheimer, Parkinson, SLA, sclerosi multipla e tumori cerebrali, riducendo il loro impatto sul sistema sanitario nazionale. Questo l’obiettivo del progetto NeuroArt P3, guidato dall’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino e co-finanziato dal Ministero della Salute e dalle Regioni dei centri partner.
Cicli ripetuti di un digiuno “modificato”, cioè di una dieta vegana ipocalorica, con pochi zuccheri e poche proteine, potrebbero migliorare la risposta alle cure ormonali e rallentare la progressione della malattia in pazienti con tumore al seno.
Lo dimostrano i risultati degli studi condotti dai ricercatori dell’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino in collaborazione con l’Istituto Italiano di Tecnologia, impegnati nell’individuare nuovi protocolli per migliorare la qualità di vita dei pazienti affetti da Parkinson, una malattia che ancora non conosce cure.
La neoplasia più frequente nella popolazione italiana è il tumore al seno, che colpisce 1 donna su 9.
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