Testo redatto in occasione dell'Onda Open Week contro la violenza sulle donne, in programma dal 22 al 28 novembre 2023.

Introduzione e definizioni
Definizione di Violenza (OMS, 2002):
"L’uso intenzionale della forza fisica o del potere, minacciato o reale, contro se stessi, un'altra persona o contro un gruppo o una comunità, da cui conseguono o da cui hanno una alta probabilità di conseguire lesioni, morte, danni psicologici, compromissioni nello sviluppo o deprivazioni".

Violenza sessuale:
A norma di legge si intendono per "atti sessuali" non solo quelli che avvengono con una congiunzione carnale, intesa come penetrazione dell’organo sessuale maschile in altro soggetto per qualunque via (vaginale, orale, anale) completa od incompleta, ma anche tutti gli atti inquadrabili nell'intenzionalità sessuale, la cui illiceità nasce nel momento in cui viene lesa la libertà della persona di compierli o subirli.
La violenza rappresenta un problema sociale e sanitario, gravemente sottostimato, che richiede di essere fronteggiato tramite una rete competente e consolidata, costituita da professionisti ed istituzioni dell’area sanitaria, sociale, della giustizia e delle forze dell'ordine. 

Atti sessuali con minorenne (rapporto consenziente): il consenso è valido se il rapporto sessuale avviene tra persone con una differenza di età inferiore a 4 anni purché il minore di età tra i due abbia compiuto gli anni 13. Non è considerato valido il consenso tra minore degli anni 14 e soggetto maggiorenne. Configura violenza procedibile d'Ufficio se il minore non ha compiuto gli anni sedici, quando il colpevole sia l'ascendente, il genitore, anche adottivo, o il di lui convivente, il tutore, ovvero altra persona cui, per ragioni di cura, di educazione, di istruzione, di vigilanza o di custodia, il minore è affidato o che abbia, con quest'ultimo, una relazione di convivenza.

Il non riconoscimento della violenza come causa di malattia è il principale fattore che favorisce l’emergere a distanza di esiti dannosi sulla salute psicologica e somatica delle vittime dirette ed indirette. 

L'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) sottolinea il ruolo del sistema socio-sanitario nella presa in carico delle vittime di violenza, rilevando l'impatto che traumi o esposizione a forme di violenza fisica e psicologica prolungate nel tempo, hanno sulla salute, sia mentale sia fisica, a breve, medio e lungo termine. 

Il Pronto Soccorso rappresenta un osservatorio privilegiato per identificare ed accogliere situazioni di maltrattamento, che potrebbero altrimenti rimanere in una condizione di invisibilità, dando avvio alla presa in carico complessiva della persona e indirizzando a percorsi di sostegno e protezione (Percorso di presa in carico sanitaria ed assistenziale in Pronto Soccorso per le vittime di violenza relazionale intra-famigliare ed extra-famigliare - Gruppo di lavoro per i Servizi di Pronto Soccorso afferenti al "Tavolo Amaltea"- 2015)

Il percorso
La vittima si può presentare al Pronto Soccorso generale del Policlinico, oppure direttamente al Pronto Soccorso ginecologico del padiglione 2 nel caso specifico della violenza sessuale, dove riceverà soccorso immediato.
Attenzione particolare viene posta alla tempestiva gestione clinica e socio-assistenziale della vittima da parte del team che la accoglie, garantendo la massima riservatezza e creando un ambiente sicuro e rassicurante.

Il team è composto da:

  • medici del Pronto Soccorso
  • psicologi
  • assistenti sociali
  • figure professionali specializzate: il medico specialista in Ginecologia, Urologia, Chirurgia Generale, Otorinolaringoiatria e Medicina Legale
  • rappresentanti delle istituzioni giudiziarie e delle Forze dell'Ordine  

In ambito sanitario saranno attuate procedure finalizzate alla tutela della salute della vittima ed alla raccolta di fonti di prova per l’eventuale identificazione e successiva condanna dell’aggressore. Tali accertamenti rappresentano procedure non ripetibili nel tempo e devono essere svolte con il massimo rispetto e con la massima riservatezza da parte di tutto il personale coinvolto, solo previo esplicito consenso del paziente. Le ore immediatamente successive alla violenza sono determinanti per la raccolta di prove e rilievi utili in sede giudiziaria.

In ogni caso, le attività clinico-assistenziali hanno, salvo casi eccezionali, la priorità su tutte le restanti attività relative alla gestione del caso.

In ogni fase del percorso la vittima viene informata dei suoi diritti e delle finalità delle procedure previste.

In pratica:
Il medico del Pronto Soccorso visita la paziente secondo la procedura dedicata. Il medico deciderà se è necessario il ricovero, prescriverà le terapie necessarie, definirà la prognosi.

Nel caso specifico della violenza sessuale, tutte le attività svolte sono tracciate nella Documentazione Clinico Forense cartacea. 

Lo psicologo è a disposizione per un colloquio se la paziente lo desidera.

L'Assistente Sanitario/Sociale raccoglie una breve anamnesi confrontandosi con il Medico del PS che ha visitato la vittima di violenza e propone un colloquio socio-sanitario finalizzato ad approfondire, oltre gli aspetti di criticità e rischio strettamente legati all’episodio, il background socio-economico della vittima, per mettere in luce eventuali fragilità preesistenti o sopravvenute (eventuale dipendenza economica dall’abusante, mancanza di una rete formale/informale di supporto, eventuale sostegno legale e psicologico territoriale da parte dei centri antiviolenza convenzionati ecc.).

Da questa raccolta di informazioni, e richiedendo in ogni fase l’esplicito consenso della vittima, l’operatore provvede a segnalare ai servizi territorialmente competenti gli elementi di fragilità riportati dalla vittima, garantendo così una continuità assistenziale ospedale - territorio. 

Nel caso in cui sussistano elementi di allarme per il rientro al domicilio a causa del rischio di reiterazione della violenza e la persona accetti un percorso di presa in carico, è indicato proporre il ricovero fino all’attivazione del "Percorso Protetto"; quest'ultimo è a carico delle Assistenti Sociali e Sanitarie in collaborazione con i Servizi Territoriali competenti con la finalità di attivare la rete di supporti dedicata.
In questa fase è imprescindibile il contributo dei centri antiviolenza convenzionati territoriali (Allegato 1), che devono essere coinvolti previo consenso della vittima.

Al momento della dimissione viene consegnata alla paziente una lettera contenente le indicazioni per il periodo successivo alla dimissione, ovvero le terapie da assumere e gli appuntamenti per le visite di controllo, con i numeri telefonici utili. 

L'IRCCS Ospedale Policlinico San Martino è una struttura sanitaria e assistenziale che fornisce sostegno, cura e protezione alle vittime di violenza sessuale di ogni sesso, genere ed età.

Link al video "San Martino ogni giorno combatte contro la violenza": https://www.youtube.com/watch?v=K0NrpmyTHHk

Allegato 1

Associazioni e consultori presenti sul territorio

Rete Nazionale Antiviolenza (Numero di Pubblica Utilità Tel. 1522)
Il numero è attivo 24 ore su 24 per tutti i giorni dell'anno, accessibile dall'intero territorio nazionale gratuitamente, sia da rete fissa che mobile, con un'accoglienza disponibile nelle lingue italiano, inglese, francese, spagnolo, russo e arabo. Le operatrici telefoniche dedicate al servizio forniscono una prima risposta ai bisogni delle vittime di violenza di genere e stalking, offrendo informazioni utili e un orientamento verso i servizi socio-sanitari pubblici e privati attivi a livello locale. 

Centri antiviolenza:

Centro Per Non Subire Violenza Onlus (Ex UDI): Via Cairoli 14/7 - 010 2461716 - 010246715 - 3939712414 (servizio gratuito, si accede preferibilmente su appuntamento telefonico). Lunedì dalle ore 9.00 alle ore 18.00. Da martedì a giovedì dalle ore 9.00 alle ore 13.00 e dalle ore 15.00 alle ore 18.00. Venerdì dalle ore 9.00 alle ore 12.00. Sportello decentrato sede di Recco - Via Ippolito D'Aste 2 - 3346030961. Lunedì e martedì dalle ore 9.00 alle ore 12.00. Giovedì dalle ore 15.00 alle ore 18.00.

Centro Antiviolenza Mascherona: Piazza Colombo 3/7 - 010587072 . 3491163601 (servizio gratuito, si accede preferibilmente su appuntamento telefonico). Lunedì - martedì - venerdì dalle ore 9.00 alle ore 15.00. Mercoledì - giovedì dalle ore 9.00 alle ore 18.00. Sportello decentrato "CENTRO ANTIVIOLENZA MASCHERONA ROSA PARKS" c/o Centro Civico Buranello - Via Nicolò d’Aste 8. Tutti i mercoledì dalle ore 9.00 alle ore 12.00 contattando il numero del Centro Antiviolenza di Piazza Colombo.

Centro Antiviolenza PANDORA (contattare telefonicamente per appuntamento). Tel. 010 7314853 - Mob. +39 345 2653083.

Consultori SSN (Servizio Sanitario Nazionale) ASL 3 Genovese 0108496830 numero unico - l'operatore risponde dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 12.00 (al di fuori di tali orari è attiva una segreteria telefonica). 

Consultori privati convenzionati:

AIED (Associazione Italiana per l'educazione demografica): Via Cesarea 37/e/r - 010566565 - 010586881 (servizio a pagamento - per prenotare e necessario prendere appuntamento telefonico). Dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 19.00. 

CEMP (Centro di educazione matrimoniale e prematrimoniale): Via della Libertà 6/3 - 010592776 (servizio a pagamento - per prenotare e consigliato prendere appuntamento telefonico). Numero urgenze (giorni festivi) 3398288705. Lunedì-martedì-giovedì-venerdì dalle ore 9.00 alle ore 12.00 e dalle ore 15.00 alle ore 19.00. Mercoledì dalle ore 9.00 alle ore 19.00. Sabato dalle ore 9.00 alle ore 12.00.