Progetto 6 - Referente Tullio Florio: "Sviluppiamo terapie innovative per combattere i tumori cerebrali"
Titolo del Progetto: Glioblastoma: superare le resistenze. (Aspetti clonali dell'insorgenza della chemioresistenza e immuno-evasività nel glioblastoma e strategie per il loro superamento).
Malattia: glioblastoma.
Risultati attesi: i risultati ottenuti contribuiranno a chiarire i meccanismi che il glioblastoma adotta per acquisire le caratteristiche biologiche che determinano la resistenza al sistema immunitario e ai farmaci. Queste conoscenze favoriranno l'identificazione di possibili nuovi approcci terapeutici.
Obiettivi: l'obiettivo principale del progetto è approfondire la conoscenza dei meccanismi molecolari e cellulari che stanno alla base della resistenza del glioblastoma alle terapie convenzionali.
Metodi: cellule di glioblastoma isolate da tumori di pazienti dopo l’asportazione chirurgica saranno trattate in vitro con i farmaci comunemente utilizzati in terapia. Tecnologie di sequenziamento massiccio del DNA e di analisi di espressione proteica saranno utilizzate per individuare le caratteristiche molecolari delle cellule che mostrano resistenza ai farmaci o che la acquisiscono durante il trattamento. L’identificazione di specifici marcatori espressi dalle cellule di glioblastoma che mostrano resistenza farmacologica potrà favorire lo sviluppo di approcci innovativi per contrastare la resistenza stessa.
Responsabile: Prof. Tullio Florio.
Durata: due anni.
Descrizione: il glioblastoma è una malattia rara che purtroppo è tra i tumori cerebrali più ricorrenti e aggressivi nell’adulto. L'approccio terapeutico standard al glioblastoma include chirurgia, radioterapia e chemioterapia con temozolomide ma, anche nei pazienti con una buona risposta terapeutica, il tumore recidiva rapidamente e diviene resistente a ulteriori trattamenti. La resistenza del glioblastoma è elevata anche nei confronti delle immunoterapie di recente introduzione, in quanto il tumore si rivela particolarmente abile a prevalere sul sistema immunitario del paziente. A questo quadro si aggiunge la scarsa permeabilità della barriera ematoencefalica ai farmaci. Prevenire o ritardare l'insorgenza delle ricadute è una formidabile sfida in ambito di sanità pubblica.
La ricerca è condotta dalla Unità Operativa di Oncologia Cellulare (Oncologia Medica 2), diretta dal Prof. Tullio Florio. Al progetto collaborano altre unità del San Martino (Epigenetica dei Tumori; Oncologia
Molecolare e Angiogenesi; Clinica Neurochirurgica e Neurotraumatologica Anatomia Patologica) e dell'Istituto Italiano di Tecnologia (Neuroscienze e Tecnologie Sinaptiche).