Il San Martino, parteciperà ad un progetto europeo per raccogliere, incrociare ed integrare i dati su SARS-CoV-2 provenienti da 20 paesi in Europa. L’obiettivo è valutare gli aspetti migliorabili nella gestione delle emergenze per essere più pronti a rispondere alle necessità del futuro.

La Commissione Europea ha stanziato 12 milioni di euro per finanziare il progetto "Oltre il Covid", dall’inglese BeYond-Covid (BY-COVID), che coinvolgerà l’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino insieme ad altri 52 Istituti di 20 paesi europei, con lo scopo di rendere accessibili i dati raccolti sui virus che scatenano diverse malattie infettive, tra cui il SARS-CoV-2, responsabile dello sviluppo della sindrome respiratoria COVID-19. 
 
<<BY-COVID nasce a seguito del successo della "Piattaforma di Dati su COVID-19", uno strumento avviato nelle prime fasi della pandemia che ha permesso a molti enti di diversi paesi di inserire i propri risultati per consentire una condivisione immediata delle informazioni - spiega Paolo Romano, ricercatore presso l’Unità di Proteomica e Spettrometria di Massa - Il programma europeo avrà durata 3 anni, durante i quali esperti di vari settori, tra cui biologia, medicina, salute pubblica, scienze sociali e politica, integreranno i dati con i risultati ottenuti ognuno nel proprio settore: questo fa di BY-COVID un progetto interdisciplinare che avrà importanti ricadute per la società e l’economia. 
L’obiettivo è semplificare l’accesso e il riutilizzo dell’enorme mole di informazioni generata nei vari paesi del mondo durante la pandemia>>.
 
Il contributo dell’Ospedale San Martino al progetto BY-COVID rientra nell’ambito della sua partecipazione all’Infrastruttura di Ricerca Europea MIRRI che si pone l’obiettivo di conservare più di 150.000 microorganismi certificati (batteri, lieviti, funghi filiformi e virus) e i relativi dati genetici e funzionali, con lo scopo di garantire l’accessibilità a risorse microbiche di qualità e favorire la conoscenza e l’innovazione industriale. Inoltre, la creazione dell’infrastruttura MIRRI ha permesso di mettere in sicurezza la biodiversità microbica per utilizzarla anche in futuro con delle tecnologie più avanzate.
 
Dal 2017 gli enti italiani maggiormente coinvolti nel progetto MIRRI, tra cui l’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino, hanno avviato un accordo di collaborazione per raccogliere e valorizzare le risorse microbiche nazionali, spesso uniche nel panorama europeo e legate a prodotti tipici ed eccellenze del "Made in Italy", come i settori lattiero-caseario ed enologico. 
 
<<La qualità del lavoro svolto da MIRRI-IT, il nodo nazionale di MIRRI, nel suo primo quadriennio di attività è testimoniata dal riconoscimento del Ministero dell’Università e della Ricerca che lo ha inserito tra le infrastrutture ad alta priorità nel suo "Piano Nazionale Infrastrutture di Ricerca (PNIR) 2021-2027" - riprende Paolo Romano - Insieme a questo risultato, il riconoscimento di MIRRI come infrastruttura di ricerca "Landmark", ovvero punto di riferimento, per il settore "Health and Food" nella strategia europea della ricerca (ESFRI) rende evidente l’importanza che queste piattaforme possono svolgere a sostegno della ricerca e apre nuove prospettive di finanziamento a livello nazionale, europeo e internazionale>>.
 
Il progetto MIRRI e la rete italiana MIRRI-IT contribuiranno al progresso della ricerca e dell’innovazione per lo sviluppo di una bioeconomia di successo, di tecnologie sempre più green e la formazione avanzata della comunità scientifica e industriale.