Due progetti di ricerca provenienti dall'Ospedale Policlinico San Martino sono stati premiati da Roche, riconfermando l'eccellenza della ricerca del Policlinico in campo neurologico. Il dottor Luca Boni, Direttore dell'Unità Operativa Epidemiologia Clinica, ha ricevuto un finanziamento di 30 mila euro vincendo il premio 'per la ricerca clinica a supporto delle figure di data manager e infermieri di ricerca' mentre alla professoressa Matilde Inglese, Responsabile del Centro Sclerosi Multipla, è stato assegnato un finanziamento di 20 mila euro 'per i servizi a supporto di soluzioni innovative per la Sclerosi Multipla'.
Le persone colpite da scompenso cardiaco possono andare incontro a ricoveri ripetuti nel tempo. Uno studio genovese coordinato dal Policlinico San Martino ha identificato i pazienti con un più alto rischio di re-ospedalizzazione, fattore associato ad una ridotta sopravvivenza. "I risultati hanno evidenziato l'importanza della ricerca nel perfezionamento dell'assistenza sanitaria e nel miglioramento dei servizi offerti dal Sistema Sanitario Nazionale e Regionale, caratteristica inclusa nella mission del Policlinico in quanto Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico - osserva Marco Canepa, cardiologo presso l’Ospedale Policlinico San Martino, professore associato dell’Università degli Studi di Genova e coordinatore dello studio - Ottimizzare la gestione dei pazienti e delle risorse, evitando ricoveri ripetuti va a favore delle persone con scompenso cardiaco, dei loro cari e di tutti noi"
Per ottimizzare la cura delle persone con carcinoma delle vie urinarie metastatico, è necessario identificare nuovi fattori per migliorare la previsione dell’andamento della malattia. Uno studio del San Martino ha formulato un nuovo algoritmo, denominato ITACA, per predire con più accuratezza la prognosi e per guidare verso la scelta terapeutica più indicata per ciascun paziente.
Risvegliare la memoria dei vaccini ricevuti nell’infanzia per reindirizzare la risposta immunitaria contro i tumori che si 'nascondono' alle cellule-sentinella dell’organismo: è l'immunoterapia del futuro suggerita da uno studio condotto dall'IRCCS Ospedale Policlinico San Martino di Genova, dall'Università del Piemonte Orientale, dall'Università di Genova e dall'Istituto di Tecnologie Biomediche del CNR di Segrate e recentemente pubblicato sul Journal for Immunotherapy for Cancer. Con questo approccio è stato possibile arrestare la crescita fino, in alcuni casi, alla scomparsa di due tumori sperimentali del melanoma e della vescica. <<Si tratta di una terapia che può essere potenzialmente diretta contro ogni forma di tumore, sfruttando l’immunità dovuta alle vaccinazioni pediatriche, come il tetano o l'epatite contro cui tutti vengono vaccinati da bambini>>, osserva Gilberto Filaci, direttore dell'Unità di Bioterapie del San Martino e coordinatore dello studio.
Le crisi epilettiche possono svilupparsi come episodi acuti che poi diventano cronici, irreversibili e difficili da gestire. Uno studio, coordinato dall’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino e pubblicato sulla prestigiosa rivista Journal of Neurology, Neurosurgery and Psychiatry, ha individuato diversi fattori che predicono la probabilità di cronicizzazione delle crisi epilettiche in seguito ad un grave attacco infiammatorio autoimmune a varie strutture del cervello. I risultati aprono la strada a nuove terapie personalizzate che potrebbero modificare la storia della malattia, evitando che l’epilessia diventi irrimediabilmente cronica.
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